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Chirurgia estetica: non sempre è la risposta giusta

  • Writer: ute magdalena trientbacher
    ute magdalena trientbacher
  • 5 days ago
  • 2 min read




Sono uns beauty advisor, lavoro come consulente nel settore della chirurgia estetica e spesso mi viene chiesto se il mio compito consista semplicemente nel promuovere interventi e trattamenti. La risposta è no. Anzi, è proprio l’opposto.


Per me, ogni consulenza inizia mettendo al centro la persona e il suo benessere psicologico. La salute mentale viene sempre prima.

Il mio ruolo è anche quello di ascoltare, capire se le aspettative sono realistiche e, quando necessario, far emergere eventuali insicurezze più profonde, che nulla hanno a che fare con un “difetto estetico”.


Negli ultimi tempi, ho trascorso molte giornate in consulti con persone che si siedono di fronte a me e piangono disperate. Persone bellissime, che però non riescono più a vedersi con occhi gentili.

Siamo diventati spietati con noi stessi: analizziamo ogni piccolo dettaglio del nostro viso o corpo, lo confrontiamo con le immagini che vediamo online, dimenticando che quella bellezza digitale non è reale.



I limiti (etici e anatomici) della chirurgia estetica



È importante capire che la chirurgia estetica può migliorare, armonizzare, aiutare… ma ha dei limiti precisi, non solo tecnici ma anche etici.

Un chirurgo responsabile non trasforma, non altera l’identità di una persona: lavora nel rispetto dell’anatomia e dell’equilibrio del volto o del corpo.


L’influenza dei social media ha reso tutto molto più complicato.

La cultura del filtro, delle app che modificano proporzioni, lineamenti, texture della pelle… ha generato una vera e propria emergenza di autostima.

Il confronto costante con modelle, influencer, celebrità, ha reso milioni di persone — giovani e adulte — incapaci di apprezzarsi per quello che sono.



È tempo di cambiare narrativa



Mi fa male vedere quanto poco amore abbiamo verso noi stessi.

E mi colpisce sempre ascoltare il modo in cui molte persone parlano di sé ogni giorno: con giudizio, durezza, disprezzo.


È il momento di fermarsi.


La chirurgia estetica può essere uno strumento prezioso, se utilizzata con consapevolezza. Ma non è la risposta a un malessere interiore, né può (né deve) inseguire un ideale di perfezione che non esiste.



Più realtà, meno filtri. Più self-love, meno confronto.



Guardiamoci per quello che siamo. Impariamo a riconoscere e valorizzare i nostri tratti unici.

Non tutto è da correggere: spesso è proprio ciò che ci distingue a renderci autenticamente belli.


📌 Se stai pensando di avvicinarti alla chirurgia estetica, fallo in modo consapevole.

Con il supporto giusto, si può trovare un equilibrio tra desiderio di miglioramento e rispetto di sé.


 
 
 

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